domenica 17 febbraio 2013

AUGURI MICHAEL!

"Penso sia semplicemente Dio travestito da Michael Jordan".
Sono le parole di un disarmato Larry Bird dopo i tremendi 63 punti di MJ al Boston Garden.
Anche il mitico  avvocato e giornalista Federico Buffa narra la misticità della guardia di Chicago: possiede una strana aura, ci si accorge di lui anche non conoscendolo, ammette.
Centonovantotto centimetri per novantotto chilogrammi di cristallino talento.
Flashback.
Michael non ne era per niente convinto, non si spiegherebero i corsi scolastici di cucito ed economia domestica e la convinzione che non avrebbe mai avuto una donna nella sua vita.
Come se non bastasse, arriva l'esclusione dalla squadra liceale.
Troppo basso, saltava poco, Jordan la prese letteralmente sul personale, decidendo di appendersi, e ripeto, appendersi, alla spalliera quotidianamente, sicuro di crescere.
É il simbolo della caparbietà caratteristica del giocatore nato a Brooklyn.
Avere talento ed essere un talento, due cose molto diverse.
Sua Ariosità, all'italiana, era un prodigio di tenacia, qualità grazie alla quale riusci a scovare e riconoscere in sé una naturale e smisurata dote cestistica.
Sei anelli, cinque titoli MVP, due ori olimpici non rispecchiano minimanente ciò che Michael Jordan rappresenta per la pallacanestro.
Il successo odierno (in Italia i bambini iscritti a società di basket superano quelli di qualsiasi altro sport) è frutto indiscutibilmente della realtà inniettata da un campione, DAL Campione, in grado di modellare la propria passione a sua immagine e somiglianza.
Dimenticavo, la spalliera funziona, il ragazzo è cresciuto....
Just do it.
Be like Mike.
Niente di più bello.
Happy Birthday, MJ!

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